Filicudi la Paradisola – la storia di Gisbert

Gisbert – Paradisola from wecrosstheline on Vimeo.

Ci sono uomini che sono nati per dare volto, occhi, mani e braccia alle idee che noi, comuni mortali, ci affanniamo a cercare e ad immaginare di libertà e bellezza. La libertà e la bellezza hanno il nome di Gisbert e della sua Filicudi.
Gisbert, un uomo che tutto ha tranne che la normalità, e per normalità noi intendiamo una casa bella, un lavoro fisso e la giusta ricchezza per potersi permettere il lusso di qualche vacanza in luoghi paradisiaci con tanto di villa e barca; ma la normalità non ha mai fatto rima con ricchezza. Normalità fa rima solo con semplicità.

Gisbert, una vita vissuta nel limbo degli opposti, l’amore per Apollo, la scienza, e la viscerale passione per Dioniso, l’arte e la bellezza. Una vita che oscillava tra arte e carriera, una vita che non si collocava ancora in uno spazio definito, un continuo andirivieni tra città e natura.
Gisbert ha gli occhi belli, neri, profondi, quasi più grandi del resto del volto, forse perchè erano destinati a contenere l’immenso che offre la vista sul mare di Filicudi. Spazi senza confini, dove non esistono orizzonti, ma infinite perture. Gisbert è lo spirito dell’isola.
Apollo e Dioniso, gli opposti davanti ai quali non si sceglie la coesistenza delle diversità, ma si affronta la radicale scelta dell’estremo primordiale: l’esistenza che si svolge nella natura, il ritorno all’antica essenza, ecco che, allora, non esiste più l’uomo, non esiste più la natura, ma ha origine una sola unità: l’uomo-natura. Gisbert ha scelto di “passare da una famiglia in cui si aveva tutto” ad una casa che lo ha accolto, prendendo forma dalle sue mani senza alterare e violentare l’ambiente, tra foglie che non spazza via, perchè arricchiscono e adornano la sua casa, e il suo mare filicudaro.
Con tono dolce afferma: “non è l’apparenza che rende felice”, ecco perchè ha scelto di svolgere i suoi giorni nella sua “paradisola”, il paradiso dei sensi, dove l’unico bisogno è il ritorno all’ascolto di se stessi e della natura. L’inverno è il suo momento di “paradisolamento”…Filicudi, isolaparadiso: isola-mente, isolamento, paradiso-isola, paradisola. Un ingarbugliato gioco di parole che nomina alcuni dei più grandi concetti filosofici che, piuttosto che rimanere nell’iperuranio di un pensiero fatto solo di idee, si sporca di vita e assumeconcretezza.
Filicudi rappresenta così il momento originario dell’incontro e dell’apertura, un luogo che partorisce una moltitudine di colori, tutti quelli della vita.
“E’ bello scegliere un posto dove senti vibrazioni buone”, dice Gisbert. Questo dovrebbe essere l’unico modo di scegliere quel che chiamiamo Casa, il luogo al quale affidiamo tutta la nostra intimità. La casa di Gisbert è lo spazio di accoglienza per tutte le dimensioni possibili.
Il nutrimento pulito e sano gli deriva proprio dai doni della terra, non manca nulla a quest’uomo che ha scelto una vita autentica.
“Ragioniamo in poche dimensioni, ecco perchè il mondo rimane solo nella logica del profitto.
Esistono spazi curvati, possibilità” Gisbert tra tutte le possibilità ha scelto la più alta per l’animo
umano: la possibilità di contemplare.

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