La storia di Stromboli

Stromboli è nota, fin dall’antichità, per il suo vulcano. E’ stata definita il “Faro del Tirreno”, infatti, se si percorre la rotta da Napoli verso le Eolie nell’oscurità, si possono notare i bagliori improvvisi del faro che illuminano ad intervalli la vetta, annunciando la posizione. Gli Arabi avevano nominato l’isola Stròngyle, rotonda, i Greci invece Stròmbos, trottola, a causa del suo cono vulcanico che ricorda una trottola. Citata nella mitologia come dimora del dio Eolo, sembra che proprio a Stromboli Odisseo abbia incontrato il dio che gli donò l’otre contenete il vento contrario che lo avrebbe ricondotto facilmente ad Itaca. Colonia di Lipari, l’isola venne abitata per secoli solo durante il periodo della semina e della raccolta. Il primo centro abitato istituito nell’isola risale al XVI sec. d.C. nella zona dell’attuale chiesa di San Vincenzo. L’economia, per secoli, si basava sull’agricoltura, la pesca e la marineria. L’agricoltura era basata sui prodotti tipicamente mediterranei come ulivi, viti e fichi, coltivati in terreni sapientemente terrazzati che, nel corso dei secoli, hanno plasmato l’aspetto dell’isola. Quest’ultima, carente di cacciagione e terreni da destinare al pascolo, improntò la propria economia sulla pesca che acquisì un carattere fondamentale per la sopravvivenza delle popolazioni locali, grazie ad una variegata presenza di specie ittiche come sardine, cernie, occhiate e calamari. Il conseguente incontro dei prodotti della terra e del mare portò alla nascita di una cucina unica al mondo. Questo connubio, maturato nel corso dei secoli, ad oggi, ci regala una cucina di altissimo pregio dai contrastanti sapori e ricca di spezie. La marineria ha conosciuto momenti di splendore sull’isola, infatti nel XVIII sec. si contava una flotta di 65 velieri che permettevano di collegare Napoli alla Sicilia; sicuramente questo è stato il periodo più florido dell’isola e la popolazione ha raggiunto la quota di 4000 abitanti. Il secolo successivo è stato un periodo di grande depressione. L’invenzione del vaporetto e la costruzione della rete ferroviaria Napoli- Reggio Calabria hanno segnato definitivamente la marineria con la perdita di un’ ingente fonte di reddito per le popolazioni locali. Nel 1930 Stromboli rischiò l’abbandono a causa del ripetersi di pesanti eruzioni, di un terremoto che provocò un maremoto con onde di 30 metri e l’attacco della peronospora, microorganismo che ha compromesso i raccolti, fattori che hanno determinato flussi migratori massicci verso l’America e l’Australia. L’isola ha avuto un periodo di grande notorietà nel dopoguerra quando Roberto Rossellini nel 1949 girò “Stromboli Terra di Dio che aveva suscitato notevole clamore anche per la relazione tra il regista e Ingrid Bergman, protagonista femminile del film. Tuttora è presente una targa commemorativa nella casa dove i due alloggiarono in via Vittorio Emanuele. Nel periodo successivo l’isola, oltre ad un incremento turistico, viene ripopolata da Campani e Siciliani che vi si stabilirono affascinati dall’incontaminata e aspra natura che la circonda.

 

 

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