Nautica Alicudi

 

Alicudi è la più occidentale e isolata tra le sette sorelle dell’arcipelago eoliano. Per l’itinerario che vi consentirà di iniziare la scoperta delle sue bellissime coste, si raccomanda estrema attenzione alle condizioni meteorologiche perché non esistono ridossi e il primo riparo sicuro si trova a Lipari, a circa 30 miglia sud-est. Il periplo dell’isola è di 6 miglia e non ha alcun ridosso, infatti, il mare fascia l’intera linea costiera.

L’attracco dell’isola è quello di Cala Palomba, di recente realizzazione. Si trova nel versante sud-est ed è composto da un pontile a “T”, realizzato in cemento armato e lungo 10 metri. In quest’area è situato un fanale di segnalazione a luce bianca, dotato di distanziometri che consentono l’approdo di aliscafi, traghetti e lo svolgimento delle attività dell’isola.

L’area adiacente al molo è totalmente sprovvista di servizi collegati alla navigazione, non vi sono né rifornimenti di acqua e carburanti, né campi boe. Sono disponibili i servizi gru, il ritiro rifiuti, la posta, un telefono pubblico e qualche piccolo alimentare che vende beni di prima necessità. Per i diportisti esiste un piccolo pontile di una decina di metri che consente l’approdo di imbarcazione con pescaggio inferiore a 1,5m..

 

Giro in barca dell’isola

 I visitatori non si possono sottrarre alla circumnavigazione dell’isola, unica via per scoprire le inaccessibili spiagge, le piccole grotte e il selvaggio lato orientale che ha manifestato tutta la possente attività vulcanica, segnando irreversibilmente il profilo della montagna. Partendo dal molo, in direzione est, si incontra la spiaggia adiacente al porto. Alicudi è un’isola a base semi-circolare, ha una morfologia costiera molto uniforme senza calette o lingue di terra che spingono verso il mare; questo comporta l’impossibilità di trovare un riparo sicuro durante le forti mareggiate.

Nel primo tratto si può ammirare la scogliera a picco sul mare dove, fin sulla montagna, si estende parte dell’abitato di San Bartolo, con la sua caratteristica chiesa ottocentesca e i terrazzamenti ormai in parte incolti. In contrada Bazzina, poco distante dalla precedente, il fondale non supera i 10m ed è un ottimo punto per fare un bagno e godere della rigogliosa fauna che popola il fondale.

A nord-est, dopo avere superato Punta Rossa, chiamata così per il colore della sua roccia, si comincia ad intravedere la parte non abitata dell’isola. Si tratta di una zona aspra, selvaggia, cupa, percorsa da “Fili” (sottili lingue di lava ormai solidificata che, intrecciandosi, segnano armoniosamente il profilo della montagna) e grandi valloni scavati dalla lava. Gran parte della zona occidentale dell’isola è totalmente inabitata e incolta, non ci sono sentieri che la percorrono e anche la zona costiera si presente inaccessibile a causa dell’alta scogliera che impedisce lo sbarco.

Proseguendo vi troverete allo Scoglio Galera. Questa zona sembra essere una continuazione della costa ed è animata da una variegata e coloratissima flora marina. E’ un posto magico per gli amanti dello snorkeling. Il passo successivo è quello del Canalone dell’arpa, un’ ampia sciara che, durante le eruzioni, riversa fino al mare lava e detriti. A questo punto solo un passo ci divide dall’approdo di Alicudi. Percorrendo questo sentiero è possibile cogliere i bellissimi scorci panoramici della punta dello Scario Vecchio, ex approdo dell’isola, e dell’ arcoperciato, una naturale formazione rocciosa a forma di arco.

 

 

Share Button