Geologia di Salina

 

La natura vulcanica dell’isola di Salina è evidente, ne sono dimostrazione i tre monti che la compongono: Monte Fossa delle Felci unito a est da un crinale con Monte Rivi e un terzo monte a ovest separato dalla sella, Monte dei Porri (860m). Le due montagne gemelle che compongono l’isola di Salina rappresentano la prima e la terza vetta dell’arcipelago ed è da attribuire a loro il merito di tanto rigoglio, le nuvole di passaggio vengono catturate dalle alte vette rilasciando umidità al suolo. L’isola è formata da sei crateri estinti, tra cui quelli di formazione più antica di Pizzo di Corvo, monte Rivi e un altro in prossimità di Capo Faro, praticamente irriconoscibili nella loro struttura morfologica. La storia geologica di Salina ha inizio 500.000 anni fa con la formazione di un primo edificio vulcanico nell’attuale zona di nord-ovest. Di analoga età sono gli edifici vulcanici di Capo Faro e Monte Rivi. Dopo un lungo periodo di quiescenza si formò un quarto edificio vulcanico corrispondente all’attuale Fossa delle Felci. Data l’altezza raggiunta da questo cono, si presume che sia stato formato da potenti eruzioni effusive che ricoprirono gran parte del versante meridionale di Monte Rivi. La Fossa delle Felci è il cratere che si è meglio conservato, sono facilmente riconoscibili le forme che lo componevano e che si estendono per 500 m di diametro. A circa 100.000 anni fa risale la formazione del vulcano dei Porri che a causa di una successiva eruzione esplosiva provocò la distruzione del fianco nord-ovest con la conseguente creazione di un nuovo cratere, quello di Pollara che raggiunge un diametro di 1km. Quest’ultimo, in parte distrutto dall’azione erosiva del mare, mostra dalla spiaggia la stratificazione di pomice bianca, andesite, mica e aorneblenda. In prossimità del cratere di Pollara si staglia lo Scoglio Faraglione, un collo vulcanico (neck) formatosi dalla solidificazione del magma all’interno del cratere, visibile grazie all’erosione del cono di consistenza più friabile. Della natura vulcanica di quest’isola resta solo un fenomeno: gli sconcassi. Si tratta di fenomeni che con una copiosa emanazione sottomarina di idrogeno solforato si manifestano nel fondale di Rinella.

 

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