Il castello di Lipari

Appena sbarcati a Lipari non ci si può redimere dalla vista della poderosa cinta muraria cinquecentesca del Castello. La fortezza sorge su un promontorio naturale tra le due insenature, oggi adibite a porto di Marina Lunga e Marina Corta, si affaccia sul mare innalzandosi fino all’altezza di 50 m ed ha rappresentato, per secoli, il punto centrale della vita isolana. Il promontorio è attorniato da alte pareti verticali inaccessibili, costituendo una vera e propria fortezza naturale; la parte sommitale si presenta pianeggiante ed ha permesso, nel corso dei secoli, la costruzione di diverse strutture.L’area del castello fu popolata già dal neolitico (4000 a.C) ed ogni civiltà che vi si stabilì lasciò un’impronta indelebile nell’architettura dell’area. Gli scavi archeologici hanno evidenziato la sovrapposizione dei resti delle culture susseguitesi nel corso dei secoli, un vero e proprio paradiso per gli archeologi che, grazie alla cenere vulcanica trasportata dal vento, hanno rinvenuto numerosi siti in perfetto stato di conservazione tanto da rendere il castello uno dei cardini per la ricostruzione delle preistoria nell’area Mediterranea.

Il castello di Lipari

Nel neolitico le Isole Eolie hanno goduto di un’eccezionale prosperità grazie al commercio dell’ossidiana, fenomeno che conobbe un lento ed inesorabile declino con l’avvento dei metalli. Fu solo tra il 1600 e il 1250 a.C. che le isole, grazie all’esperienza marinara e alla fortunata posizione, ritrovano l’agognata prosperità. Gli scavi nell’area del castello hanno portato alla luce resti che testimoniano i rapporti con il mondo egeo, confermati dalla presenza delle numerose ceramiche.

Oggi il castello ci appare circondato da una possente cinta muraria, costruita per opera degli spagnoli sotto la dominazione di Carlo V intorno alla metà del 1500 che, dopo l’incursione del 1544 di Barbarossa con la conseguente distruzione e deportazione di buona parte degli abitanti, decise di garantire alla città un affidabile sistema difensivo. La cinta muraria era provvista di punti di osservazione e feritoie per rispondere agli attacchi nemici, le torri normanne del lato nord, tra le quali una di questa fungeva anche d’accesso, sono risalenti al XII secolo e furono inglobate insieme ai resti delle fortificazioni medievali e di quelle più antiche risalenti all’età greca nelle mura spagnole. Tutt’oggi, la torre-ingresso normanna rappresenta l’ingresso principale al castello ed è situata nell’attuale Piazza Mazzini di Lipari. Adiacente al versante settentrionale del castello, oltre alle fortificazione sopracitate , trova spazio una torre risalente al periodo ellenico che spicca per il particolare colore rossastro( IV secolo a.C). La porta d’ingresso conduce ad una galleria all’uscita della si trovava una saracinesca in ferro che, in caso di invasione, veniva serrata e per mezzo delle caditoie presenti venivano buttati olii bollenti. Prima di accedere al pianoro della rocca si attraversa una breve galleria ad archi ogivali, realizzata nel XIX secolo in stile neogotico. Questa conduce ad una fortificazione di età tardo romana; a questo punto un’unica porta separa dal castello, si tratta di un grosso portone risalente al XIX secolo, nella parte sommitale è esposto lo stemma con l’aquila, simbolo dei Borboni. A destra, la prima struttura che troverete è l’ormai dismessa chiesa di Santa Caterina, realizzata dal XVI al XVIII secolo, a navata a croce. Il castello è sede di altre strutture religiose, tra le quali la chiesa dell’Addolorata risalente al XVI secolo che mostra una facciata riccamente decorata in stile barocco, poco più avanti si erge la chiesa dell’Immacolata eretta nel 1747. Di fronte alla chiesa di Santa Caterina, due ampie trincee di scavi mostrano i resti di capanne risalenti all’età del bronzo e parte dell’impianto urbanistico greco-romano. Adiacente agli scavi si trova la scalinata del Concordato costruita nel 900 per collegare la cattedrale di San Bartolomeo al centro abitato. La scalinata purtroppo ha compromesso irreversibilmente le stratificazioni archeologiche.

La Cattedrale di San Bartolomeo

Cattedrale di San Bartolo a Lipari - Foto di M Rosaria Armao

Cattedrale di San Bartolo a Lipari – Foto di M Rosaria Armao

La cattedrale di San Bartolomeo, principale luogo di culto dell’arcipelago, mostra tutta la sua maestosità , venne riedificata e abbellita più volte sui resti dei vecchi tempi pagani di età ellenica. L’ultima riedificazione avvenne in conseguenza dell’invasione del pirata Barbarossa che ne distrusse gravemente la struttura. Oggi, la chiesa, nella sua parte esterna, si presenta in stile neobarocco, è affiancata da un campanile. L’interno a tre navate, con volta a crociera ,è stato affrescato con episodi tratti dall’antico testamento; è possibile ammirare la statua in argento di San Bartolomeo, patrono delle Eolie e principale icona di culto. Dalla cattedrale di San Bartolomeo si ha accesso al chiostro dell’antica abazia normanna, conservato solo per tre lati perchè uno venne inglobato nella costruzione della navata di destra dopo l’ampliamento. La parte coperta del chiostro è suddivisa in campate con volta a crociera e sostenuta da colonne con capitelli in diversi stili, sicuramente resti delle abitazioni greco-romane distrutte dopo le invasioni saracene. Per questo motivo le colonne sono diverse l’una dall’altra, alcune hanno i fusti lisci, altre invece rigate. I capitelli d’altro canto mostrano, anch’essi, decori differenti che variano da foglie stilizzate a colombe, a figure di volatili o alle più semplici che non riportano figure iconografiche.

 

Sul versante sud-ovest ha sede la riproduzione su modello greco di un teatro greco realizzato nel 1976 che offre un suggestivo palcoscenico con vista sull’approdo Marina Corta . Nelle vicinanze di quest’area si estende il parco archeologico dove sono stati allocati i sarcofagi risalenti all’età greca, rinvenuti nella necropoli di Diana. A est di quest’area si trova la piccola chiesetta di Santa Maria delle Grazie, edificata anch’essa tra il XII e XVIII secolo sui resti di un edificio di culto preesistente. Infine, ma non per l’importanza, nell’area del castello hanno sede le diverse sale del museo archeologico eoliano: Bernabo Brea. Tutte queste bellezze artistico-architettoniche fanno di questa zona un’area ricca di fascino, non solo per i resti che ci raccontano una storia tumultuosa fatta di dominazioni e culture diverse, ma, soprattutto, perchè questa era il centro economico, culturale, religioso e politico di tutto l’arcipelago.

Cattedrale lipari castello

Lipari Cattedrale foto di M Rosaria Armao

 

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